La manodopera straniera sta diventando sempre più importante all'interno del contesto del made in Italy, soprattutto se consideriamo la sua incidenza fino al 50% nel settore dell'agroalimentare, pari al 31,7% delle giornate di lavoro registrate. Sono questi i dati che emergono dal rapporto “Made in Immigritaly”, il primo commissionato dalla Fai-Cisl al centro studi Confronti sui lavoratori immigrati nell’agroalimentare.
I principali Paesi di provenienza restano ancora - nell’ordine - la Romania, il Marocco, l’India, l’Albania e il Senegal.
FONTE: IL SOLE 24 ORE
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